orto > libri > il cavaliere inesistente - highlights

Era vecchio, e tendeva ad allontanare dalla mente le questioni complicate.

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Rambaldo si diresse al padiglione della Sovrintendenza ai Duelli, alle Vendette e alle Macchie dell’Onore.

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È l’ora in cui le cose perdono la consistenza d’ombra che le ha accompagnate nella notte e riacquistano poco a poco i colori, ma intanto attraversano come un limbo incerto, appena sfiorate e quasi alonate dalla luce: l’ora in cui meno si è sicuri dell’esistenza del mondo.

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O bella! Questo suddito qui che c’è ma non sa d’esserci e quel mio paladino là che sa d’esserci e invece non c’è.

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Chiamate lui e lui crede che chiamiate una capra; dite «formaggio» o «torrente» e lui risponde: «Sono qui».

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– Impetro grazia per lui, maestà, – disse l’ortolano. – È stata una delle sue sviste solite: parlando al re s’è confuso e non s’è più ricordato se il re era lui o quello a cui parlava.

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se ti arrivava un insulto indecifrabile, che potevi farci? Ti toccava tenertelo e magari ci restavi disonorato per la vita. Quindi a questa fase del combattimento partecipavano gli interpreti, truppa rapida, d’armamento leggero, montata su certi cavallucci, che giravano intorno, coglievano a volo gli insulti e li traducevano di botto nella lingua del destinatario.

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Così sempre corre il giovane verso la donna: ma è davvero amore per lei a spingerlo? o non è amore soprattutto di sé, ricerca d’una certezza d’esserci che solo la donna gli può dare?

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E in quest’onda si volge e si rivolge Gurdulù, prigioniero del tappeto delle cose, spalmato anche lui nella stessa pasta con le pigne i pesci i bruchi i sassi le foglie, mera escrescenza della crosta del mondo.

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Ma anch’io quello che voglio è soltanto l’essere uno che sa quello che vuole!»

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Se infelice è l’innamorato che invoca baci di cui non sa il sapore, mille volte più infelice è chi questo sapore gustò appena e poi gli fu negato.

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Sì, libro. Suor Teodora che narrava questa storia e la guerriera Bradamante siamo la stessa donna.

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